Libri Santuario "O"
*Oggi ho toccato il cielo
Il diario spirituale di una teologia del vissuto di Francesco Saverio Toppi
(Il libro di: Mons. Domenico Sorrentino - Casa Editrice: Città Nuova)
"Dio esiste, io l'ho incontrato". Questo noto titolo di André Frossard potrebbe sintetizzare anche il Diario di una preghiera di Francesco Saverio Toppi, cappuccino, arcivescovo prelato di Pompei. Diario che trasuda cielo. Pagine che scandiscono una progressiva intimità con Dio, in una singolare via di luci mistiche.
Il titolo di questo saggio, "Oggi ho toccato il cielo", è suo.
Ho conosciuto da vicino Mons. Toppi come suo successore nella sede vescovile di Pompei, la città sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel ’79, risorta come città mariana, nella seconda metà dell’Ottocento, grazie al carisma del Beato Bartolo Longo.
Nella Basilica della Vergine del santo Rosario fu lui ad accogliermi il 7 aprile 2001. Poco dopo la mia nomina, era venuto ad incontrarmi, e mi aveva messo al dito il suo anello smagliante di un artistico cammeo della Madonna di Pompei. A lui era stato donato e se ne privava certamente con sacrificio. Il massiccio cerchio d’oro al dito strideva con la semplicità del cappuccino: ma, portandolo da vescovo, si sentiva semplicemente il portatore di un’icona, corifeo di un popolo devoto alla Vergine Santa.
Di quell’anello, rivolgendosi a Maria, aveva scritto nel 1993; "E guarderò, palpeggerò, bacerò l’anello, guarderò, palpeggerò, bacerò te sull’anello, rinnoverò il patto, confermerò l’impegno, consumerò lo sposalizio, vivrò-morrò d’Amore!".
Fu straordinario per me poterlo avere a fianco per oltre due anni – tra l’aprile 2001 e il gennaio 2004 – nella prelatura di Pompei.
Si consolidò giorno per giorno la nostra amicizia, cominciata in verità molti anni prima.
Lasciando a me e ad alcuni altri le fotocopie del suo Diario, Padre Francesco – così lo chiamavo e continuerò spesso a chiamarlo in questo scritto – affidava un patrimonio intimo che aveva ritenuto di poter mettere in discreta circolazione, giacché lo considerava, in certo modo, una cosa non sua, una ricchezza della Chiesa, vera proprietaria e destinataria ultima delle sue esperienze spirituali.
Così scriveva il 19 aprile 2002: "Non sono un teologo, né ricevo lezioni da imporre… Sono un cristiano (per me conta soprattutto il Battesimo con l’Eucarestia), che descrive le sue esperienze con il desiderio ardente che ci si ritrovi ogni battezzato e le condivida con tutti… per la gioia di tutti e di ciascuno…".
Esperienze dunque da partecipare: questo il senso del Diario: Me lo aveva lasciato, già in vita, forse desideroso di una mia valutazione. Ma mi ero limitato a un rapido sguardo. Esitavo a sfogliare quei quaderni scritti con chiara e pacata grafia, quasi temendo di varcare la soglia del suo mondo interiore.
L’ho fatto, come obbedendo a un mandato, dopo la sua morte, e mi sono ritrovato in uno splendido paesaggio che, nei contatti personali, avevo intuito e sfiorato, ma di cui non avrei potuto sospettare la bellezza. Presentandolo, sarà inevitabile, qua e là, far riferimento anche alle mie esperienze personali, per il tratto di cammino che abbiamo compiuto insieme. Lo studio si farà allora testimonianza.
Il saggio riprende e sviluppa quanto ho promesso alla pubblicazione del Diario curata da Padre Fiorenzo Ferdinando Mastroianni. È uno studio in chiave di "teologia del vissuto", una categoria che si va progressivamente facendo strada nella prassi teologica, e che il protagonista stesso del Diario considerava appropriata per illustrare la sua esperienza interiore.
Più volte ne parlammo.
Ne ho trovato conferma in una nota del 4 maggio 2002, in cui egli commenta un mio articolo su Bartolo Longo: "Ho letto uno studio del Vescovo sulla teologia vissuta e teologia del vissuto in Bartolo Longo col suo carisma a Pompei… Meraviglioso! Densissimo! Mi ci sono ritrovato, coinvolto, stimolante…". Quel cenno ha suggerito il taglio delle presenti riflessioni.
Senza pretesa di completezza, tenterò di sondare le pieghe profonde della mistica di Toppi, seguendo un metodo che va dall’analisi alla sintesi, sulla base di uno sguardo generale biografico e documentario.
Qualche aspetto di questo approccio potrà forse risultare esigente per i non "addetti ai lavori", ma ho fiducia che lo scritto, nel suo insieme, possa essere di agevole lettura. Mi auguro risulti un contributo di qualche significato per la riflessione teologica, che ha certamente tutto da guadagnare dal confronto vivo con l’esperienza spirituale.
Il libro è stato presentato a Pompei Martedì 28 maggio, alle 19, è stato presentato nella sala De Fusco del santuario di Pompei. Il volume di Mons. Domenico Sorrentino, Arcivescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, già Prelato di Pompei, dedicato al compianto frate cappuccino che fu Pastore nella città mariana dal 1990 al 2001.
(Autore: Domenico Sorrentino)
*'O Rusario (La Preghiera dei Misteri)
(di: Salvatore Avellino)